La pastorizzazione funziona per il virus H5N1

Non ci sarebbero problemi ad assumere latte pastroizzato mentre assumere quello crudo potrebbe essere rischioso negli Stati Uniti a causa di focolai dovuti al virus H5N1 dell'influenza aviaria in allevamenti di vacche; infatti, pare che mucche contagiate abbiano prodotto un anomalo latte denso e giallognolo almeno da quanto risulta da analisi effettuate in diversi stati dopo la conferma di contagi in alcuni allevamenti. I veterinari hanno anche scoperto il virus nei polmoni di vacche che non mostravano sintomi appartenenti ad una mandria contagiata, ma le carni non sono entrate nel ciclo alimentare; poi erano stati riscontrati frammenti del virus in campioni di latte esaminati che avevano spinto ad aumentare le misure di sorveglianza. Secondo i ricercatori si devono costruire diverse barriere a partire dal livello delle fattorie e poi ad ogni stadio di lavorazione degli alimenti per evitare rischi pandemici.

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Poca acqua per le coltivazioni di caffè in Vietnam

Le riserve idriche destinate alle coltivazioni di caffè della varietà robusta si starebbero riducendo rapidamente in Vietnam, che è il maggior produttore al mondo di robusta, a causa delle condizioni climatiche caratterizzate da scarse precipitazioni piovose, alte temperature e quindi secchezza eccessiva che hanno determinato un bilancio sfavorevole nei nutrienti delle piante. Caldo e secco hanno anche favorito la diffusione della cocciniglia a volte molto velocemente e preoccupante in alcune fattorie, l'insetto danneggia fiori e piccoli frutti con inevitabile calo del raccolto e conseguente possibile rialzo ulteriore del prezzo del caffè (era già aumentato sempre a causa di cali di produzione). Le temperature nel nord e centro del paese raggiungono i quaranta gradi Celsius con picchi anche di quarantaquattro per l'ondata di calore che sta interessando il sud-est dell'Asia.

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Predatori naturali alternativa ai pesticidi

I cambiamenti climatici con il rialzo delle concentrazioni di biossido di carbonio nell'atmosfera e l'effetto serra influenzano sia i raccolti sia la dinamica di come i parassiti interagiscono con i vegetali, incrementando anche la loro percentuale di sopravvivenza ed uno studio avrebbe evidenziato come i predatori naturali come uccelli, scarabei, ragni, maggiolini e cimici potrebbero essere un'efficace alternativa ai pesticidi tenendo sotto controllo la popolazione dei parassiti vegetali. Gli agricoltori usano sempre più pesticidi chimici perché le precipitazioni piovose erratiche con estrema variabilità delle piogge rendono in genere le piante meno resistenti ai parassiti, ma basta utilizzare una sola specie di predatori per migliorare la situazione; anche se sarebbe meglio utilizzare più specie per il funzionamento naturale dell'ecosistema e favorire la biodiversità.

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Xylella isolata in alcuni mandorli in Puglia

A Triggiano in provincia di Bari sarebbe stata isolata una variante della Xylella (fastidioda-fastidiosa) in alcune piante di mandorlo, si parla per il momento di casi isolati anche se sarà necessario bonificare la zona sradicando le piante in un raggio di cinquanta metri; questa variante di Xylella già individuata in altri paesi potrebbe anche attaccare anche viti e ciliegi. Si cerca di monitorare la situazione che già ha causato pesanti danni alle coltivazioni di alberi di ulivo e decimato piante secolari monumentali, poi i cambiamenti climatici rendono le piante meno resistenti e produttive. Spostando l'attenzione al Piemonte da segnalare la siccità prolungata che sta interessando la regione, pare che le autorità abbiano richiesto lo stato di calamità naturale anche se ultimamente sta piovenfo e sono previste ulteriori precipitazioni piovose.

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Una tecnica agricola Quechua per la crisi climatica

Ai confini fra Perù e Bolivia sarebbe stata sperimentata un'antica tecnica agricola chiamata "Waru, Waru" che in lingua Quechua significa ponte, per contrastare gli effetti sul territorio dei cambiamenti climatici e proteggere ad esempio i raccolti di patate e quinoa come si faceva duemila anni fa. Si tratta vista dall'alto di tracce circolari di terreno coltivato attraversate da linee rettilinee (in modo figurato tipo i famosi cerchi nel grano fatti da presunti alieni) con un disegno che favorisce l'irrigazione e molto utile in tempi di siccità e gelate. L'area scelta si trova a Puno presso il lago Titicaca a circa tremilaottocento metri di altitudine dove gli agricoltori hanno approntato sei di questi caratteristici campi Waru Waru vicino a terreni irrigui, con l'acqua attorno alla vegetazione che crea un microclima assorbendo il calore durante il giorno e restituendolo di notte.

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Agricoltura alle prese con problemi di sostenibilità

Delle normative previste dall'Unione Europea riguardo la sostenibilità del settore agricolo sono giudicate da alcuni troppo restrittive per i mercati locali e che potrebbero aprire le porte a quelli esteri ad esempio da oltre oceano che offrono prodotti da coltivazioni, magari poco controllate, a prezzi più competitivi. In un mercato sempre più globalizzato bisognerebbe agire su una sostenibilità globale con un maggior rispetto della terra che non può essere sfruttata a ritmi crescenti, in modo che pochi centimetri di terreno organico possano consentire di alimentare tutti gli abitanti del globo ed i loro allevamenti. Un altro fattore da tenere presente è l'inquinamento da polveri sottili che si sprigionano da coltivazioni ed allevamenti industriali con valori spesso eccessivi e che rendono l'aria irrespirabile e decisamente poco salubre.

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Agricoltura in difficoltà in Europa

Le proteste degli agricoltori in Europa avrebbero evidenziato le carenze del settore a causa dell'aumento dei costi e di regolamentazioni giudicate troppo restrittive; ad esempio alcuni imprenditori agricoli sostengono che bisogna investire nell'attività notevoli risorse economiche con pochi guadagni e molte ore lavorative, poi l'età media degli agricoltori si sta progressivamente alzando visto che i giovani difficilmente sono disposti ad intraprendere un'attività difficile e con un futuro incerto (i cambiamenti climatici poi giocano un ruolo non indifferente). Bisognerebbe migliorare l'attrattiva di tutto il settore e diminuirne la vulnerabilità perché possa sopravvivere, con migliori condizioni di lavoro cercando di evitare le fluttuazioni dei prezzi. Inutile dire che un'agricoltura biologica renderebbe i campi più facilmente lavorabili e a contatto con la natura.

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Olio extravergine di oliva sempre più caro

I cambiamenti climatici rischiano di far diventare l'olio extravergine di oliva, noto per sue caratteristiche salutari essendo molto ricco di polifenoli ed antiossidanti, sempre più caro ed anche difficile da trovare specialmente ad esempio per le produzioni certificate e di qualità della Puglia; infatti, parassiti come funghi, la cosiddetta "lebbra" delle olive e la falena Margaronia con temperature maggiori si diffondono nel raccolto e il vento di scirocco che nel mese di dicembre non è usuale contribuisce a peggiorare la situazione. Altro grosso problema sono la siccità e la Xylella fastidiosa un batterio probabilmente arrivato con una pianta di caffè importata dal Costa Rica che sta devastando intere coltivazioni e decimando monumentali alberi di olivi secolari anche se pare possa essere utile spruzzare una soluzione acida di zinco-rame-citrica sotto gli alberi dove di solito sono presenti le uova del parassita.

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Diminuire le emissioni da spreco di cibo

Si stima che se le emissioni da spreco di cibo fossero rappresentate come un paese starebbero al terzo posto dopo Cina e Stati Uniti; quindi un dato rilevante da non sottovalutare anche se di solito si concentra l'attenzione sui combustibili fossili che valgono circa il settantacinque percento delle emissioni (evidentemente sempre il problema maggiore). Sprecare il cibo vuol dire aumentare le emissioni di metano un gas ottanta volte più potente come effetto serra del biossido di carbonio, poi impiega vent'anni per degradarsi permanendo a lungo nell'atmosfera surriscaldando in questo modo il pianeta in un circolo vizioso; infatti, avere temperature più alte significa maggiore fermentazione del cibo e in genere difficoltà nella conservazione. Inutile dire che sprecare la carne ha un impatto ambientale ancora maggiore; quindi è meglio adottare un regime alimentare quanto più possibile vegetariano.

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Polemiche su rilascio acqua radioattiva in Giappone

Da tempo ci sono varie polemiche riguardo il rilascio di acqua debolmente radioattiva in mare dall'impianto atomico danneggiato di Fukushima ed ultimamente l'autorizzazione concessa ad un consistente rilascio di acqua contaminata da radionuclidi dai serbatoi di stoccaggio si parla di due voci di esperti preoccupate fra questo gruppo di ispettori chiamato a controllare che siano rispettate le corrette procedure per la messa in sicurezza della centrale nucleare. Pare che comunque non dovrebbero esserci problemi particolari anche se alcuni dicono che le reali perdite di sostanze radioattive dall'impianto non sono note e non monitorate a sufficienza. La Cina avrebbe proibito l'importazione del pescato proveniente da un quinto delle prefetture dal Giappone (con restrizioni anche riguardo ad alcuni alimenti) e ci sono lamentele anche da parte della Corea del Sud con richieste di ulteriori controlli.

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Alimentazione                  

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