Incidente su funivia a Stresa evitabile

Dopo che era stato accertato che i freni della cabina scarrellata a Stresa arretrando a forte velocità sul cavo portante non potevano entrare in azione (tre persone sono state arrestate) a causa di un'apposita staffa, che serve nelle operazioni di rimessaggio della cabina, è abbastanza chiaro che il grave incidente con quattordici vittime e un bambino ferito accaduto sulla funivia che porta sul monte Mottarone poteva essere evitato. Si parla di malfunzionamenti dell'impianto che hanno spinto alla decisione di far viaggiare una cabina con questa specie di fermo o forchetta che blocca i freni mentre l'altra cabina si è fermata regolarmente. Probabilmente era necessaria una manutenzione più accurata dal momento che già il giorno precedente l'accaduto si erano verificati importanti malfunzionamenti, poi il cavo traente sfilacciato e rotto anche se revisionato pare fosse in servizio da venticinque anni.

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Rilascio controllato di radiazioni nell'ambiente

La vicenda legata all'eventuale rilascio nell'ambiente, dai serbatoi di contenimento della centrale atomica danneggiata di Fukushima, di oltre un milione di metri cubi di acqua considerata debolmente radioattiva (a causa del trizio che sfugge al trattamento speciale di decontaminazione) in mare o forse facendola evaporare nell'atmosfera ha fatto discutere riguardo le normative stabilite da autorità internazionali su questo tipo di operazioni e a quanto pare considerate quasi normali nella manutenzione delle attività decennali di un impianto nucleare, anche se in genere per quantità decisamente più ridotte. Nel frattempo si parla di una serie di falle di sicurezza riscontrate nell'impianto di Kashiwazaki-Kariwa, poi i pescatori giapponesi protestano contro la decisione presa per Fukushima dalle autorità giapponesi e non mancano le lamentele di Cina e Taiwan.

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Dieci anni dal disastro di Fukushima

Una cerimonia in Giappone ricorda che sono passati dieci anni dalla fusione dei noccioli nella centrale nucleare di Fukushima causata da un forte terremoto di magnitudo nove e successive onde di tsunami alte oltre sedici metri, mentre la decontaminazione dell'area interessata procede a rilento ed alcuni dicono che la compagnia che gestisce l'impianto ha imparato poco dai propri errori e rimangono falle importanti di sicurezza. Si parla nel tempo di un picco di quattrocentosettantamila le persone costrette all'evacuazione e a circa quarantunomila è stato consentito il rientro nelle proprie abitazioni, poi si è proceduto anche a rimuovere le barre di combustibile dal reattore tre, ma per gli altri due la data (nel 2019) è stata rimandata al 2029 e rinvii sarebbero stati decisi per quanto riguarda del rilascio in mare di acqua contaminata proveniente dai serbatoi per il raffreddamento; inoltre, non mancano le sfide tecniche di difficile soluzione che si sono presentate.

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Materiale stoccato a Beirut senza sicurezza

Indipendentemente dalle cause dell'esplosione di oltre duemilasettecento tonnellate di nitrato d'ammonio nel porto di Beirut ci si chiede come sia stato possibile stoccare senza rispettare le norme raccomandate da minimi criteri di sicurezza una tale quantità di materiale pericoloso. Si parla di centotrentacinque vittime, per un bilancio provvisorio, cinquemila feriti ed aria in città irrespirabile tanto che le autorità hanno consigliato l'evacuazione della popolazione anche per il pericolo costituito da inalare i gas sprigionati dagli incendi; poi impressionanti le immagini dell'esplosione fornite dai media e della nube di gas che si è innalzata sulla città con forma a fungo. Da segnalare cambiando completamente argomento ma rimanendo su tematiche riguardanti la sicurezza che le vittime 19-nCoV sarebbero oltre settecentomila mentre autorità sanitarie internazionali avvertono che la pandemia sarà di lunga durata.

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Procedure di smantellamento ritardate a Fukushima

Le autorità giapponesi avrebbero annunciato che le procedure per rimuovere le barre di combustibile atomico esausto dai reattori uno e due saranno ritardate di cinque anni facendo sorgere dei dubbi riguardo il rispetto delle procedure di smantellamento della centrale atomica di Fukushima, poi in pratica tutte le varie date programmate di intervento sono state spostate. Pare che il ritardo sia giustificato per motivazioni di sicurezza dovendo costruire una barriera intorno all'unità uno per evitare la diffusione di polveri radioattive e per la decontaminazione dell'unità due. La centrale nucleare poco tempo fa a causa dell'impatto del tifone Hagibis aveva mostrato evidenti vulnerabilità costringendo gli operatori a rilasciare in mare acqua radioattive dai contenitori di stoccaggio (di cui trentasei persi perché trascinati via da vortice) a causa delle abbondanti precipitazioni piovose che saturavano le capacità di gestione dell'impianto di raffreddamento provvisorio dei reattori fusi.

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Polemiche in Giappone fra radiazioni e tifoni

La decisione delle autorità dell'ambiente giapponesi di rilasciare acqua radioattiva direttamente nell'Oceano Pacifico presa perché si è esaurita prima del tempo calcolato la capacità dei serbatoi di contenimento, riempito con oltre un milione di tonnellate di acqua di raffreddemanto proveniente dai reattori nucleari danneggiati da uno tsunami nel 2011, ha causato le proteste degli ambientalisti e soprattutto dei pescatori che temono il crollo del mercato ittico vanificando gli sforzi effettuati per rilanciare il settore e non solo in questo paese. L'acqua contiene trizio, un isotopo radioattivo dell'idrogeno difficile da separare e considerato relativamente pericoloso (rispetto ad esempio ad altri radionuclidi che da anni alcuni dicono siano sversati in mare a causa di perdite dell'impianto di raffreddamento), e vi sarebbero altri contaminanti la cui presenza è stata ammessa dal gestore della centrale in passato. Poi si parla di polemiche riguardo la debolezza delle infrastrutture a Tokyo dopo il passaggio del tifone Faxai, che ha anche causato tre vittime.

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Affonda un traghetto sul fiume Tigri in Iraq

Sarebbero almeno cento le vittime, la maggior parte donne e bambini, a causa del naufragio di un traghetto in viaggio turistico sul fiume Tigri in Iraq presso Mosul; pare che l'imbarcazione sovraccarica di persone abbia cominciato ad imbarcare acqua e si sia sempre più appesantita da un lato fino a quando si è rovesciata completamente, poi si parla anche successivamente di innalzamento delle acque del fiume per l'apertura di una diga a Mosul. Molti a bordo non sapevano nuotare ed i soccoritori anche con l'utilizzo di elicotteri sono riusciti a trarre in salvo cinquantacinque persone, mentre le autorità hanno aperto un'inchiesta sull'accaduto e arrestato alcuni membri dell'equipaggio. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche che riguardano la sicurezza che una compagnia di volo indonesiana avrebbe disdetto l'ordine di acquisto di quarantanove aerei "737 MAX 8" considerati poco sicuri.

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Risarcire i danni agli abitanti di Fukushima

La società che gestisce l'impianto atomico di Fukushima deve risarcire una forte somma a centocinquantadue residenti locali danneggiati dall'incidente nucleare del 2011 (il più grave dopo quello di Chernobyl nel 1986), almeno da quanto risulta da un verdetto della corte del distretto di Yokohama che sottolinea come si poteva evitare il disastro dotando l'impianto di un'adeguata barriera contro gli tsunami. Nel marzo dello scorso anno una corte di Kyoto nell'ovest del Giappone aveva già individuato le stesse responsabilità con risarcimenti per centodieci residenti di Fukushima, ma nel settembre del 2017 una corte di Chiba presso Tokyo aveva giudicato responsabile solo l'operatore dell'impianto. Circa dodicimila persone costrette a lasciare le loro abitazioni a causa delle radiazioni sarebbero coinvolte in varie contese giudiziarie che riguardano sempre la sottovalutazione del rischio tsunami da parte del governo e del gestore della centrale atomica.

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Incendio in albergo poco sicuro a Delhi

Sarebbero almeno diciassette le vittime e nove i feriti a causa di un incendio che ha avvolto nelle fiamme un albergo situato in Karol Bagh a New Delhi in India mentre le squadre di pompieri ancora cercano di raffreddare le macerie fumanti. Pare che il tetto fosse di fibra in violazione della normativa edilizia; inoltre, i corridoi di evacuazione essendo ingombri di pannelli di legno non hanno consentito ai clienti di mettersi in salvo, molti sono rimasti soffocati e due si sono gettati da una finestra al quarto piano. Si indaga sulle cause dell'incendio, forse un corto-circuito, e per negligenza dal momento che sono state riscontrate molte violazioni. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche che riguardano la sicurezza che nell'Uttar Pradesh e nell'Uttarakhand nei giorni scorsi sono stati venduti settantanovemila litri di liquore adulterato, si parla di cento vittime.

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Crolla a Genova ponte soggetto a degrado

Polemiche dopo il crollo di una lunga campata dell'imponente ponte Morandi inaugurato nel 1968 che avrebbe causato trentotto vittime e quindici feriti per il degrado della struttura che era chiaramente visibile, poi alcuni dicevano che si sentivano strani rumori mentre i veicoli passavano sulla struttura costruita in calcestruzzo precompresso, cemento armato e giunti metallici ormai logorati dall'intenso traffico anche se si parla anche di un fulmine che ha colpito il ponte durante un violento nubifragio che ha preceduto il crollo. Le autorità assicurano che la manutenzione della struttura era costante, ma non si riesce a capire come mai una campata si sia praticamente sgretolata mentre molti da anni chiedevano la sostituzione del ponte ormai inadeguato alle nuove esigenze di carico del traffico pesante anche se era molto difficile procedere alla chiusura di una via quasi obbligata di passaggio per procedere ai lavori.

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Sicurezza e salute                  


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