Traghetto a fuoco a causa di un camion di olio

Ci sarebbero almeno dieci vittime a causa di un incendio verificatosi sul ponte garage che trasportava quasi duecento fra macchine e camion del traghetto "Norman Atlantic" al largo dell'isola greca di Corfù nel mar Ionio in viaggio verso l'Italia, secondo le autorità ancora centosessantadue persone a bordo delle nave inclinata su un fianco aspettano di essere portate in salvo cercando di resistere in condizioni difficili, avvolte dal fumo e con vento forte e gelido [completate le operazioni di evacuazione della nave]. Pare che l'incendio si sia sviluppato da alcuni camion che trasportavano olio di oliva (da ricordare lo scarso raccolto di olive in Italia a causa del maltempo e patogeni come la Xylella fastidiosa) che si è propagato velocemente nel traghetto fino a raggiungere i ponti più alti tanto da sciogliere le suole delle scarpe dei passeggeri. Polemiche sulle norme di sicurezza che presentavano diverse lacune, ma nonostante questo alla nave era stato consentito di prestare regolare servizio.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    29/12/2014              n:   2719      


Rimosse barre di combustibile a Fukushima

Le operazioni di messa in sicurezza della centrale nucleare danneggiata di Fukushima Daiichi proseguono lentamente ed il gestore dell'impianto ha comunicato di aver rimosso quattrocento tonnellate di barre di uranio usate rimaste in un reattore ancora dal marzo del 2011, si tratta della prima di quattro fasi in cui si procederà a rimuovere anche le altre barre di combustibile usate dai reattori, ma considerate meno pericolose, poi si pensa anche di effettuare la difficile operazione (mai tentata prima) di estrarre i noccioli fusi dai reattori. Occorreranno decenni per bonificare la centrale atomica ancora piena di detriti fortemente radioattivi e nel frattempo alcuni lamentano la mancanza di sicurezza di due impianti nucleari a Satsumasendai a sud-ovest della prefettura di Kagoshima che le autorità hanno intenzione di riavviare localizzati in una zona ad alto rischio sismico con diversi vulcani attivi e vicino ad un vulcano che si teme possa eruttare.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    10/11/2014                         n:   2676      


Molti casi di Ebola in Africa non segnalati

Continua ad aumentare il numero delle vittime (quasi quattromilacinquecento?) a causa dell'epidemia di virus Ebola nell'ovest dell'Africa, ma secondo le dichiarazioni di autorità internazionali il numero delle vittime segnalate sarebbe meno della metà, comunque la percentuale di contagi nelle zone più colpite starebbe leggermente diminuendo anche se questo non vuol dire che questo dato debba essere letto come un successo nel contenimento della diffusione del virus e ad esempio nove operatori sanitari sono deceduti su uno staff di sedici. Nel frattempo migliorano le condizioni di due infermiere contagiate a Dallas e a Madrid mentre a Lipsia i medici non sono riusciti a salvare la vita di un operatore sanitario che si era infettato mentre prestava servizio in Liberia. Un miglioramento del protocollo da seguire mentre si curano i pazienti sarebbe stato apportato ultimamente e fa discutere il nuovo caso di contagio di un'infermiera a Dallas in ospedale.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    15/10/2014                         n:   2654      


Protocollo di controllo sul virus Ebola da rivedere

Dopo il caso dell'infermeria contagiata dal virus Ebola in un grande ospedale di Madrid mentre assisteva due missionari malati poi deceduti alcuni esperti sanitari chiedono che sia rivisto il protocollo di controllo adottato in Spagna contro la diffusione del virus e di quanto sia cruciale comprendere quale errore sia stato commesso in modo da essere sicuri che non possa ripetersi. Una ventina di persone che hanno avuto contatti con l'infermiera negli ultimi dieci giorni sono sotto osservazione ed in particolare il marito (che per il momento non mostra i sintomi della malattia), poi per quanto riguarda la cura utilizzata per questo caso sarebbe basata sugli anticorpi di una paziente sopravissuta al virus. Nel frattempo nell'ovest dell'Africa sono quasi tremilacinquecento le vittime dell'epidemia principalmente in Liberia, Guinea e Sierra Leone; inoltre, la situazione a livello sanitario continua a peggiorare per la mancanza di mezzi per fronteggiare il virus.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    08/10/2014                         n:   2648      


Strumenti per provocare dolore e diritti umani

Ci sarebbero poche leggi per vietare la produzione di "strumenti di tortura" in Cina secondo le dichiarazioni di organizzazioni internazionali per i diritti umani che denuncia la notevole crescita di aziende che esportano nel globo ad esempio bastoni con elettrodi per somministrare scariche elettriche stordenti o punte acuminate per provocare dolore nonostante le smentite delle autorità cinesi. Fra le varie apparecchiature in commercio vi sarebbero anche strumenti appositamente progettati per non lasciare tracce sui malcapitati ed altri marchingegni decisamente inumani da far rabbrividire qualsiasi persona. Studi in passato hanno evidenziato che si può strappare qualsiasi confessione tramite la tortura e quindi questi strumenti non possono servire come alcuni sostengono ad indagare su casi difficili che riguardano la sicurezza di intere comunità o di tutta la società dal momento che sono poco attendibili ed anzi possono depistare le indagini.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    24/09/2014                         n:   2635      


Timore a causa della diffusione del virus Ebola

L'epidemia di Ebola è una sfida sanitaria fra le più gravi e preoccupanti che richiede un impegno a livello globale e non si può considerare circoscritta ad alcuni paesi dell'ovest dell'Africa, almeno secondo le dichiarazioni di organizzazioni internazionali che hanno confrontato i dati relativi alle precedenti epidemie di Ebola del 1976 e del 1995 facendo una lista di punti che esigono risposte veramente incisive, nel frattempo si parla di oltre millenovecento vittime e tremilacinquecento contagi monitorati positivi al virus. In Guinea pare vi siano persone che ancora non credono all'epidemia nonostante in questo paese ci siano state centinaia di vittime e la crisi ha in tutta l'area interessata non solo aspetti sanitari ma anche economici e di sviluppo, con prezzi di alcuni prodotti in aumento. Secondo alcuni la finestra di opportunità con misure opportune per contenere l'epidemia di Ebola si sta chiudendo mentre altri sostengono che è possibile ancora intervenire.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    04/09/2014                         n:   2618      


Incidente a Mosca in metropolitana forse evitabile

Sono salite a ventitre le vittime del grave incidente accaduto martedì nella metropolitana di Mosca sulla linea Arbatsko-Pokrovskaya a causa a quanto pare di un calo energetico che ha fatto scattare il sistema di emergenza e fermare bruscamente i convogli facendone deragliare alcuni da cui si è sprigionato un incendio, ma alcuni sostengono che il deragliamento sia stato causato da un cavo che si è tranciato dal momento che non era stato ben posizionato in una giunzione dei binari mentre si stava lavorando alla costruzione di un nuovo tracciato. Si tratta del più grave incidente mai accaduto nella metropolitana di Mosca inaugurata nel 1935 e considerata una delle più adornate e affollate del mondo trasportando circa nove milioni di persone ogni giorno. Secondo le autorità il tracciato della metropolitana era in buone condizioni nel momento dell'incidente e ancora si indaga per comprendere eventuali responsabilità dei tecnici.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    17/07/2014                         n:   2575      


Un muro ghiacciato a Fukushima

I lavori per la costruzione di un impianto di refrigerazione per ghiacciare il suolo sotto la centrale nucleare danneggiata di Fukushima dovrebbero cominciare a giugno in modo da poter arginare le perdite nel terreno di acqua fortemente radioattiva dai reattori fessurati con una specie di muro ghiacciato, in pratica facendo passare del liquido refrigerante a meno quaranta gradi Celsius in tubi di acciaio a trenta metri nel sottosuolo per un perimetro di circa un chilometro e mezzo intorno all'impianto atomico. Alcuni sostengono che questa massa ghiacciata potrebbe fare sprofondare tutto il terreno attorno alla centrale compromettendo in questo modo la funzionalità dell'impianto di decommissionamento, ma le autorità hanno dato rassicurazioni sulle procedure adottate. Rimangono, però, i dubbi che riguardano anche il fatto di come non si sia proceduto a costruire un sarcofago coprente come a Chernobyl.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    28/05/2014                         n:   2532      


Esplosione in una miniera di carbone in Turchia

Sarebbero oltre duecentoquaranta le vittime di un'esplosione di un trasformatore in una miniera di carbone in Turchia occidentale a Soma nel distretto di Manisa non distante da Smirne, l'incidente forse dovuto ad un cortocircuito è avvenuto a circa due chilometri di profondità e centoventi minatori sono ancora intrappolati nelle lunghe gallerie della miniera mentre le squadre di soccorso faticano ad avanzare a causa del denso fumo che si è sprigionato dall'esplosione e dalla scarsa autonomia delle maschere antigas. Delle pompe iniettano ossigeno in profondità nelle gallerie non interessate dall'esplosione per consentire alle quattro separate squadre di soccorso di operare anche se in difficili condizioni. Nella miniera operavano oltre settecentotottanta minatori dei quali trecentosessanta sono riusciti ad uscire e a mettersi in salvo, ma sarebbero decine i feriti (alcuni in modo serio) considerando che a quanto pare gli ascensori non funzionavano.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    14/05/2014                         n:   2519      


Naufragio inspiegabile di un traghetto in Sud Corea

Non sono state ancore chiarite le ragioni per cui mercoledì è affondato un traghetto salpato dal porto della città di Incheon con quattrocentosessantanove passeggeri in Corea del Sud che portava centinaia di studenti per le vacanze nell'isola turistica di Jeju con un bilancio provvisorio di nove vittime anche se alcuni avanzano l'ipotesi che ci possa essere stato un impatto con delle rocce dal momento che forse la rotta della nave era stata modificata per recuperare un ritardo alla partenza di due ore e mezza a causa di una forte nebbia. I ragazzi hanno raccontato che hanno sentito un forte rumore verso prora poi il personale di bordo ha comunicato di non muoversi dai propri posti nonostante la nave stesse affondando velocemente, quindi senza fornire una via di fuga per i passeggeri e sarà difficile ritrovare in vita qualcuno dei duecentottantasette dispersi dal momento che l'acqua è molto fredda anche se sono all'opera molti mezzi di soccorso.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    17/04/2014                         n:   2498      



Sicurezza e salute                  

  ...     1      2      3      4      5      6      ^      8      9      10


N.B. L'autore non si assume alcuna responsabilità per il cattivo uso dei consigli proposti (tutti i diritti sono riservati)