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Strumenti musicali pitagorici e il monocordo Pitagora (570 - 497 a.C. circa) per sviluppare le sue teorie di armonia universale collegate ai numeri costruì anche diversi strumenti musicali fra cui il monocordo, utile a dimostrare le leggi fisiche basate sulla musica grazie ad una cassa armonica su cui era tesa una corda la cui lunghezza e tensione erano regolabili per mezzo di un ponticello mobile e a degli appositi pesi con cui modificare e verificare con formule matematiche i rapporti fra i suoni. Spesso il filosofo, mistico e scienziato di Samo è raffigurato mentre suona vari strumenti (tavole multicorde e flauti) proprio come primo teorico dell'armonia musicale collegata al numero, che ha la funzione metafisica di unire elementi di natura opposta e discorde in una visione cosmica che tende all'Uno o "Monade" principio unitario di tutta la realtà, che i pitagorici successivamente identificarono in modo quasi religioso come modello di armonia matematica universale. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 22/11/2010 ![]() ![]() La musica pitagorica e Severino Boezio I pitagorici oltre ad individuare la proporzionalità inversa fra lunghezza della corda vibrante ed altezza della nota musicale riuscirono grazie agli studi del filosofo e matematico Archita di Taranto (sec. V a.C.) a stabilire il rapporto con la frequenza di vibrazioni che generavano i suoni, e tutto era calcolato idealizzando il numero con formule che dovevano rappresentare la stessa armonia del cosmo ed il movimento degli astri. Quello che può essere rappresentato come il simbolismo musicale neopitagorico (ad esempio di Nicomaco di Gerasa) è stato ripreso dallo scrittore e filosofo Severino Boezio (Roma 480 - Pavia 524?) nell'opera "Della dottrina musicale" in cui la conoscenza dei rapporti fra i suoni è più importante della stessa melodia. Boezio distingue fra musica mondana, intesa come armonia del cosmo, e poi quella umana e la strumentale in senso numerico da cui è esclusa la musica ottenuta con la voce. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 15/10/2010 n°: 1396 ![]() Conoscibilità dell'essere e linguaggio platonico La derivazione del linguaggio utilizzato dagli uomini per intendersi è analizzata con un gran numero di etimologie e derivazioni quasi musicali di lettere e sillabe da Platone (427-347 a.C. il cui vero nome è Aristocle figlio di Aristone e Perictione) in un dialogo fra Socrate, Ermogene e "Cratilo" incentrato sulla correttezza dei nomi e la loro corrispondenza alle cose e allo loro intima natura. Socrate dimostra con la tecnica dialettica che i nomi non corrispondono alla cosa stessa, ma solo all'immagine di esse; quindi solo tramite le idee è possibile giungere alla conoscenza dell'essere senza incertezze e contraddizioni di sorta, considerando anche che i nomi sono soggetti a variazioni continue secondo le varie culture in accordo con l'eterno fluire di Eraclito. In realtà il filosofo si serve di un linguaggio di tipo musicale e di molte etimologie ironiche per far comprendere che solo l'idea di bello, di buono, ..di Bene non cambia mai. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 17/08/2010 n°: 1345 ![]() Musica ed educazione platonica Partendo dall'idea di giustizia come presupposto per la fondazione di una nuova città ideale, Platone (427 - 347 a.C.) nel dialogo "Lo Stato o Della giustizia" fra Socrate, Cefalo, Glaucone, Trasimaco.. descrive che bisognerebbe educare i giovani con musica per l'anima e ginnastica per il corpo in modo che la virtù si sviluppi nel singolo cittadino visto come esempio per tutta la civiltà che sarebbe equiparata nel suo funzionamento equilibrato come ad una specie di uomo in grande. In questo prototipo di stato ideale che non può essere uguagliato da nessuno stato terreno, ma è al tempo stesso più reale, i governanti operano sempre il bene anche in cambio del male dal momento che sono stati educati sin da bambini ad esercitare la giustizia, grazie a quel tipo di "musica" deprivata dalle falsità e dalle esagerazioni che sono spesso presenti in questa arte in modo che possa veramente guidare ad un concetto positivo di Bene. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 13/07/2010 n°: 1321 Musica, Pitagora e l'Universo Partendo dallo studio della musica e dai rapporti di ottava ricavati dalla lunghezza di una corda vibrante Pitagora e i discepoli della sua scuola a Crotone (fondata nel 531 a.C. circa) ricavarono una regola numerica di armonia universale per cui i pianeti si disponevano intorno ad un fuoco centrale in una teoria eliocentrica secondo un preciso rapporto matematico probabilmente di derivazione musicale. Molte delle conoscenze dei pitagorici andarono perdute in seguito alla distruzione della loro casa-scuola ad opera dei cosiddetti "democratici" [ ... ] che bruciarono vivi quasi tutti gli adepti a parte due (citati nei dialoghi platonici con i relativi discepoli), ma si può intuire che la regola per il calcolo della distanza nella disposizione dei dieci pianeti intorno al Sole centrale fosse basata sulle potenze del numero tre rituale, da notare che anche nella legge empirica attuale sulle distanze planetarie di Titius-Bode si utilizza una formula matematica. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 18/06/2010 n°: 1300 ![]() Un discorso flautato platonico Nell'ambito di quella che si può considerare come una specie di continua polemica scherzosa con i retori, Platone (427- 347 a.C.) illustra in un dialogo fra Menesseno e Socrate come un discorso flautato di tipo aulico e commemorativo penetri nelle orecchie come una musica e lasci nell'ascoltatore un sentimento di venerabilità per più di tre giorni, quasi ci si trovasse in un altro mondo tale è l'abilità degli oratori di saper toccare le corde più profonde dell'animo umano (ingannando il pubblico sempre con le stesse tecniche collaudate). Comunque non bisognerebbe nemmeno "fare di tutta l'erba un fascio" e ridurre la retorica ad arte adatta ai ciarlatani; infatti, la critica è rivolta solo a quel logos che non fa uso del ragionamento o della dialettica giocando abilmente sulle emozioni ed i sentimenti dell'ascoltatore ed anzi si può elogiare molti retori che fanno emergere semplicemente l'idea di Bene grazie ad una esposizione veritiera. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 17/04/2010 n°: 1248 ![]() La musica platonica Considerando innanzitutto che per Aristocle (427 - 347 a.C.) la musica come altre arti sono solo copie di seconda o terza mano dell'idea (e questo può essere facilmente provato da chi si accinge a tradurre in note un componimento musicale udito in sogno), quindi si tratta in pratica di falsificazioni come accade in quadri che riproducono in piccolo la natura statica senza poter restituire allo spettatore la vera vita; bisogna tenere presente che dopo la frequentazione di ambienti pitagorici, Platone decise di rendere obbligatorio lo studio della musica come ausilio alla matematica. Un esempio di come il filosofo utilizzi tecniche musicali lo si ricava dalla scelta di alcune parole (gorgone per definire il retore Gorgia, come una specie di belva dalle mille teste da imbrigliare in ogni modo).. e nel saper distinguere le note ideali dissonanti nei discorsi come criterio di discernimento, come farebbe un musico in un componimento fatto di note. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 02/03/2010 n°: 1212 ![]() Musicoterapia per i ronzii Uno studio effettuato su un gruppo di individui che soffriva per ronzii cronici nelle orecchie, senza avere altri tipi di disturbi importanti all'udito, è riuscito ad attenuare il disturbo facendo ascoltare per un periodo di dodici ore a settimana la loro musica preferita modificata in modo da togliere le frequenze che causavano i fastidiosi ronzii (la verifica è stata effettuata facendo il confronto con altri gruppi a cui era stata fatta ascoltare musica originale senza variazioni o utilizzando terapie normali); sembra che questo tipo di musicoterapia abbia effetto sulla zona del cervello responsabile dei ronzii. Altre ricerche hanno evidenziato come il volume delle cuffiette dei dispositivi portatili sia in media troppo alto e questo a lungo andare potrebbe provocare dei danni all'udito, ma questo può dipendere anche dal tipo di suoni e se l'ascolto è prolungato; comunque abituandosi ad ascoltare a basso volume è possibile apprezzare ugualmente la musica. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 30/12/2009 n°: 1159 Udito influenzato da sensazioni tattili L'ascolto delle parole è influenzato da diversi fattori come accade per gli individui audiolesi che oltre al linguaggio dei segni cercano di comprendere il significato delle frasi anche dalle espressioni facciali o da altre indicazioni fornite con il corpo, ed ora i ricercatori avrebbero scoperto che leggeri soffi di aria sulla pelle non udibili normalmente possono influire su come un soggetto interpreta le parole e questo potrebbe essere utile per mettere a punto dispositivi di tipo pneumatico che aiutino la comprensione ad esempio di persone sorde (si tratta di studi ancora nella loro fase iniziale, ma questo fenomeno pare si verifichi spontaneamente). Altri studi hanno evidenziato come l'orecchio sia spesso esposto a stimolazioni uditive potenzialmente pericolose alcune volte sottovalutate e come sia opportuno cercare di abbassare in media la soglia di rumore che può anche influenzare il benessere psicofisico dell'individuo. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 30/11/2009 n°: 1135 Nel ventre della madre i bimbi imitano il linguaggio A seconda delle sfumature del linguaggio parlato dai familiari anche i bambini quando ancora sono nel ventre della madre tendono ad imitare i suoni che hanno percepito e quindi alla nascita il pianto risulterà leggermente differente a seconda della lingua del paese di origine, forse per cercare in questo modo di ottenere maggiore protezione e cure da parte della mamma. I bambini riuscirebbero a memorizzare i suoni a partire dagli ultimi tre mesi di gravidanza circa e in molti studi è stata dimostrata l'utilità dell'ascolto di musica classica o ambientale per contribuire alla formazione intellettuale e musicale da adulti, ma solo ad esempio dalla dodicesima settimana di età i bambini sarebbero realmente in grado di riprodurre i suoni vocali cercando di imitare quelli degli adulti, comunque i primi tentativi di apprendimento sarebbero da identificare proprio nelle varie sfumature del pianto come prima base del linguaggio. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 07/11/2009 n°: 1116 Musica N.B. L'autore non si assume alcuna responsabilità per il cattivo uso dei consigli proposti (tutti i diritti sono riservati) |
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