Supercontrollati da internet e telecamere

Quando si usa il web internet per quasi ogni indirizzo digitato si attivano automaticamente un gran numero di server in varie zone del globo che controllano il funzionamento di una pagina ed i relativi collegamenti, poi è chiara la presenza eccessiva dei richiami ai giganti del web tanto che anche il fondatore del world wide web pare che abbia affermato che è necessaria un'azione immediata e di massa, anche tramite un apposito contratto con opportune regolamentazioni, per evitare l'abuso di pochi potentati della rete internet. Altro problema da affrontare è quello della sempre più diffusa sorveglianza con telecamere automatiche (praticamente quasi tutte di produzione cinese) e programmi di riconoscimento facciale effettuata tramite internet che pone forti interrogativi riguardo la privacy degli utenti. Alcuni dicono, forse per provocazione, che dalla mole di dati da cui grandi aziende guadagnano grosse cifre anche al singolo utente andrebbe una parte del dividendo.

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La Cina punta sul carbone come risorsa

Nonostante le dichiarazioni delle autorità cinesi di voler rispettare l'accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni inquinanti a quanto pare il paese punta sul carbone come principale fonte energetica con quasi centoquarantotto gigawatts di capacità ottenibile da impianti di nuova costruzione o già esistenti, in cui la produzione energetica era stata temporaneamente sospesa anche per le proteste degli ambientalisti. Inutile dire che non sarà possibile contenere il rialzo delle temperature globali mantenendo accese le centrali a carbone, poi questa strategia sul piano energetico della Cina che in pratica triplica i limiti consentiti sulle emissioni è in controtendenza rispetto alla maggioranza degli altri paesi. Bisogna considerare che anche l'eventuale l'iniziativa di voler bruciare gas al posto del carbone per diminuire l'inquinamento non è tanto efficace come utilizzare energie rinnovabili come ad esempio eolico e fotovoltaico.

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Navi da crociera meno inquinanti

Per soddisfare alle nuove normative più restrittive riguardo le emissioni di zolfo in navigazione che presto entreranno in vigore e le esigenze del mercato con turisti sempre più interessati a viaggiare su navi moderne, con minore impatto sull'ambiente, molte compagnie navali sembrerebbero intenzionate ad inaugurare una specie di nuova era ad esempio con soluzioni ibride che ad esempio sfruttano l'elettricità per ridurre i consumi oltre ad un minore utilizzo di olio pesante come combustibile (c'è anche chi vuole eliminarlo del tutto, ma la maggior parte delle navi cargo continuerà ad usarlo). Bisogna considerare che una nave rimane ancorata in porto per la maggior parte del tempo nelle varie tappe di un viaggio e deve passare dall'utilizzo di olio pesante a diesel marino che significa avere ottanta percento in meno di emissioni di zolfo e trenta percento meno di fumi e particolato, però con emissioni sempre molto alte rispetto a carburante diesel per automobili; quindi questo aspetto andrebbe migliorato per evitare che l'inquinamento si diffonda poi nelle città portuali. Da notare che la Norvegia dal 2026 consentirà l'ingresso nei fiordi solo utilizzando la modalità elettrica.

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Lampadine che sfruttano il passaggio di calore

I generatori termoelettrici sfruttano il passaggio di calore da uno stato caldo ad uno più freddo per generare energia elettrica ed i ricercatori sarebbero riusciti a mettere a punto un dispositivo che per accendere una lampadina a led di notte, eventualmente anche tramite l'ausilio di accumulatori, sfrutta il flusso energetico che scorre dal terreno riscaldato dai raggi solari durante il giorno verso lo spazio più freddo la notte. Questa tecnologia in pratica funziona con un sistema al contrario dei pannelli solari e dimostra che vi sono molti metodi innovativi per usufruire di energia pulita, poi potrebbe essere utile in aree remote o per paesi in via di sviluppo. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche tecnologiche che è stato reso pubblico un filmato (dicono attendibile) che mostra un oggetto volante non identificato apparentemente capace di volare a velocità superiore rispetto a quella di rilevamento consentita dai normali sensori disponibili sugli aerei.

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Indagine antitrust su grande motore di ricerca

Per verificare che un noto motore di ricerca globale non sfrutti la sua posizione dominante per influenzare gli acquisti dei consumatori cinquanta fra stati e territori degli Stati Uniti avrebbero promosso un'indagine per tutelare i navigatori del web; infatti, pare che ormai sia quasi impossibile non dover sfruttare i vari servizi collegati a questo grande motore di ricerca per poter aprire una pagina internet. I più critici spesso lamentano che l'acquisizione nel 2007 della principale compagnia di instradamento dei click pubblicitari in pratica determinando una notevole differenza sul mercato. Le indagini si estendono su un popolare sito in cui postare i video, acquisito nel 2006 dal motore di ricerca, che utilizza fra le altre tecnologie di controllo sui dati dei sofisticati algoritmi, in parte basati sull'intelligenza artificiale per analizzare le preferenze degli utenti. I regolatori federali si dichiarano preoccupati delle piccole compagnie che non riescono a competere con questo monopolista delle ricerche.

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Ricavare idrogeno senza inquinare

E' possibile estrarre l'idrogeno da campi di combustibili fossili senza rilasciare nell'ambiente biossido di carbonio e metano nell'ambiente, almeno secondo ricercatori canadesi che sostengono che l'idrogeno se bruciato ad esempio per autotrazione o per ottenere energia elettrica non produce inquinamento a differenza dei normali carburanti ricavati da fonti fossili. Attualmente la maggior parte dell'idrogeno è ricavata dal gas naturale, ma l'estrazione comporta il rilascio nell'atmosfera di metano che è un gas ad effetto serra molto inquinante. La nuova tecnica, in realtà, non presenta sostanziali novità con l'unico stratagemma di non rilasciare CO2 nell'atmosfera. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su argomenti che riguardano le fonti fissili che gli U.S.A. sarebbero intenzionati ad aumentare notevolmente la produzione del cosiddetto shale gas tanto da costituire un ostacolo riguardo le iniziative che mirano alla riduzione globale delle emissioni inquinanti.

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Controlli su modifiche tecnologiche sui social media

L'uso generalizzato di applicazioni tecnologiche avanzate con i social network espone l'utente a rischi di vario tipo nonostante siano dotati di sistemi di criptazione dei dati; infatti, pare che ad esempio una vulnerabilità negli archivi esterni consente a malintenzionati di manipolare audio ed immagini, quindi in pratica se si invia una foto di un viso potrebbe poi risultare modificata o un audio alterato (attivando le protezioni si hanno limitazioni nella condivisione delle immagini verso tutti gli utenti). Recentemente le amministrazioni avrebbero anche multato un noto grande archivio di video per aver tracciato l'attività di bambini e ragazzini violando le normative e sono in corso controlli sui principali attori tecnologici del mercato responsabili di averlo monopolizzato ostacolando la concorrenza [poi è stata anche data una grossa multa ad un noto social network globale]. Altri problemi derivano dalle vulnerabilità degli apparati di trasmissione Wi-Fi che possono essere utilizzati in maniera illegale da esperti informatici.

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Discussioni riguardo una nuova moneta elettronica

In seguito all'annuncio del lancio di una nuova moneta elettronica da parte di un noto monopolista dei social network alcuni, visto anche la presenza di importanti partner che in pratica sostengono l'iniziativa, hanno accusato la grande compagnia di mettere a rischio la privacy degli utenti per facilitare le pratiche finanziarie previste per l'acquisto dei prodotti sponsorizzati. Del resto già ci sarebbe un'indagine federale sul social network proprio per violazione della norme sulla privacy ed antitrust, insieme ad altri giganti tecnologici; inoltre è chiara l'intenzione di dirottare (e forse pilotare) la maggior parte del commercio elettronico sulla piattaforma di scambio messaggi e socializzazione. Oltre ai problemi ambientali causati dalla grande quantità di energia richiesta per criptare la valuta elettronica vi sarebbero difficoltà di tracciabilità delle transazioni eventualmente da parte di organizzazioni malavitose.

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Produzione tecnologica sfruttando le terre rare

Ogni dispositivo tecnologico contiene all'interno le cosiddette terre rare che sono diciassette elementi considerati critici per la loro fabbricazione perché per il momento non sono ancora disponibili sostituti efficienti e la Cina è monopolista del mercato producendo oltre il novantacinque percento di queste terre rare il cui sfruttamento tra l'altro comporta anche accumulare rifiuti tossici durante l'estrazione dalle miniere e rilascio di radiazioni potenzialmente nocive nell'ambiente. Ultimamente ci sarebbero frizioni fra Stati Uniti e Cina riguardo la produzione di reti di comunicazione, smartphone ed altra tecnologia considerata di rilievo per la sicurezza (con divieti ad uso di sistemi operativi americani); ma la Cina in questo caso secondo gli analisti avrebbe forti leve di controllo disponendo del monopolio delle terre rare ed in teoria potrebbe far fermare la produzione globale di molti prodotti come automobili, computer ed aerei.

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Dati personali in rete per falle di social network

I dati di un grande database appartenenti a quarantanove milioni di iscritti ad un servizio di condivisione di foto di proprietà di un noto social network globale sarebbero finiti in rete a causa dell'ennesima falla, questa volta di un sistema informatico in India; mentre si indaga se un terzo soggetto abbia archiviato i dati in violazione delle norme vigenti. Ogni record del database (riga di archivio) conteneva tutti i vari dati personali comprese informazioni private che in casi già accaduti precedentemente pare abbiano un mercato in moneta elettronica. Ultimamente vi era stata anche una polemica [oltre alle interferenze in campo politico] riguardo il fatto di come si calcolava che in solo mezzo secolo il numero dei profili di persone decedute iscritte a questo principale social network globale potesse superare quello degli iscritti viventi con conseguenti ipotesi di una specie di privatizzazione della memoria condivisa, quindi si presenta il problema se vi possa anche essere un valore affettivo da monetizzare sul mercato di internet.

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