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Allenamento e Fitness
Esercizio fisico anche per chi assiste pazienti obesi
Chi deve assistere per lavoro pazienti obesi oltre ad usare l'equipaggiamento opportuno previsto in questi casi dovrebbe essere ben allenato fisicamente, almeno da quanto risulta da un rapporto sul personale sanitario inglese in un periodo compreso fra il 2011 e il 2015 che monitorava novecentoventitre casi di infortunio tipici di persone che devono sollevare e spostare grossi pesi (ad esempio torcicollo, ernia, strappi, dolori muscolari..), con conseguente periodi di malattia quantificabili in quattro anni e sette mesi. Sarebbe anche necessario disporre di sufficiente personale sanitario preparato per assistere una popolazione che tende a diventare sempre più obesa ed investire in programmi di allenamento fisico per gli infermieri e cercare per prima cosa di contenere questa specie di epidemia di obesità. Bisogna poi considerare che le persone poco in forma, a dispetto delle apparenze, spesso hanno più problemi di salute.
Posta elettronica: info@salutistico.it
Telefono: 338 1809310
Data: 01/06/2016
n°: 3161
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Tanti individui in sovrappeso e anche tanti diabetici
Una persona ogni undici nel mondo avrebbe il diabete con tutte le conseguenze collegabili a questa poco salutare patologia del ricambio, quantificabili ad esempio con un milione e mezzo di vittime nel 2012, e con ipotesi poco positive per il futuro se non si riuscirà ad arrestare la tendenza della popolazione al sovrappeso e all'obesità; inoltre, organizzazioni internazionali avvertono che dal 1980 al 2014 i casi monitorati sarebbero quasi quadruplicati. Si può arrivare a perdere la vista a causa del diabete, poi oltre a malattie all'apparato cardiovascolare anche la funzionalità renale può risultare compromessa senza considerare il rischio venti volte più alto di amputazione delle gambe se non si procede a fare appropriate analisi con regolarità. Bisognerebbe mangiare meno e invitare la popolazione a fare più movimento, specialmente i giovani che fanno molto meno esercizio fisico rispetto alle tabelle di solito raccomandate.
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Data: 07/04/2016
n°: 3114
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Molti più obesi che sottopeso nel mondo
Uno studio effettuato sui dati relativi ad individui adulti in centottantasei paesi del mondo avrebbe rilevato che il numero delle persone obese sarebbe aumentato da centocinque milioni nel 1975 a seicentoquarantuno nel 2014; inoltre, secondo i confronti effettuati da ricercatori inglesi nel medesimo intervallo temporale le persone sottopeso sarebbero aumentate da trecentotrenta milioni a quattrocentosessantadue. La percentuale di obesità negli uomini sarebbe triplicata e nelle donne raddoppiata, poi cercare di raggiungere l'obiettivo di tenere sotto controllo questa specie di epidemia di obesità entro il prossimo decennio è considerato praticamente impossibile. La Cina è in testa a questa poco salutare classifica di obesi seguita a distanza ravvicinata dagli U.S.A. con conseguenze rilevanti sui sistemi sanitari mentre al contrario ad esempio in India e Bangladesh le problematiche sanitarie si presentano per gli individui sottopeso.
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Data: 02/04/2016
n°: 3110
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Bambini tipo reclusi o allenati nelle piantagioni
Mentre alcuni paragonano per assurdo i bambini delle civiltà industrializzate a dei reclusi che passano meno tempo a praticare attività all'aperto di individui a cui sono stati inflitti dei provvedimenti di restrizione della libertà (a cui è concessa almeno un'ora al giorno per fare esercizi all'aria aperta), considerando che l'allenamento è indispensabile per una crescita equilibrata, altri fanno notare che molti ragazzini nei paesi in via di sviluppo sono costretti a lavorare con orari massacranti nelle piantagioni. I genitori dei bambini obesi o in sovrappeso che invece di giocare nei parchi preferiscono i videogiochi pare si lamentino che mancano le opportunità per poter fare delle attività ricreative all'aperto poi ci sarebbe il timore degli stranieri e di eventuali incidenti; invece, i magri bambini che spesso aiutano le famiglie lavorando nei campi alle varie coltivazioni devono anche utilizzare strumenti pericolosi appuntiti e molto taglienti per dei giovani.
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Data: 31/03/2016
n°: 3108
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Figli più grossi da madri obese e sovrappeso
Partorire bambini troppo grossi o troppo piccoli può comportare avere rischi salutari, specialmente nei casi estremi, ed uno studio avrebbe evidenziato che ogni quattro punti in più di BMI (indice di massa corporea) per le madri significa dare alla luce bimbi di cinquanta grammi più grossi, almeno secondo i dati rilevati da ricercatori inglesi che suggeriscono alle madri gravide di pensarci due volte prima di affondare il cucchiaino in un contenitore di gelato. Le mamme con alti livelli di glicemia o con diabete anche se rientrano nei limiti di questi parametri salutari tenderebbero ad avere figli più grossi; invece le madri con pressione alta darebbero alla luce bimbi meno alti e per queste correlazioni sarebbe stato trovato un rapporto di rilevanza clinica sostanziale. I grassi o lipidi nel sangue non sembrerebbero avere effetto sulle dimensioni alla nascita dei bambini a differenza di quanto sostenevano studi effettuati precedentemente.
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Data: 17/03/2016
n°: 3097
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Fare le scale utile per il fisico ed il cervello
Uno fra i metodi di allenamento più semplici per mantenere il fisico in forma (avendo gambe buone, preparazione atletica e non trascurando il riscaldamento) è quello di fare percorsi con molte scale, tanto che vi sono diversi tipi di macchinari da palestra ed anche da camera che simulano, con la possibilità di evitare storte e cadute, il cosiddetto movimento da gradino o step; poi oltre ad essere utile per il fisico potrebbe essere utile per il cervello, almeno secondo i risultati di uno studio effettuato in Canada sottoponendo a risonanza magnetica un gruppo di individui di varia età. I ricercatori avrebbero rilevato che il volume della materia grigia subisce un minore declino, inteso come restringimento e perdita neuronale, a seconda del numero di scale fatte e degli anni di studio compiuti. Questa considerazione dovrebbe incitare all'uso delle scale invece dell'ascensore, un gesto davvero semplice ma con grandi potenzialità salutari.
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Data: 12/03/2016
n°: 3093
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Essere obesi pregiudica la memoria episodica
Gli individui che hanno un alto B.M.I. (indice di massa corporea) e quindi obesi oltre a soffrire per problematiche fisiche e psicologiche potrebbero avere difficoltà a richiamare alla memoria eventi del passato, almeno secondo uno studio inglese effettuato su cinquanta giovani partecipanti sondando con un test sulla memoria quanto fossero vividi i ricordi riguardo scene complesse in cui in una specie di caccia al tesoro si richiedeva di ricordare dove erano state nascoste determinate informazioni a distanza di un paio di giorni. Già era noto che essere obesi comporta avere cambiamenti strutturali e funzionali nel cervello, ma questo test dimostrerebbe (non proprio in tutti i casi) anche una tendenza ad una ridotta abilità della memoria episodica; quindi sia della formazione dei particolari chiave da ricordare che nella fase successiva di richiamo al momento opportuno dell'episodio specifico nella memoria.
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Data: 01/03/2016
n°: 3083
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Un nuovo dispositivo per alleviare il mal di schiena
E' possibile evitare di procedere a complessi interventi chirurgici e radiografie per fissare innesti ossei che stabilizzano la colonna vertebrale in caso di mal di schiena utilizzando un semplice ed economico dispositivo da applicare fra le vertebre per effettuare la fusione ossea e stabilizzare il rachide, almeno secondo uno studio effettuato in Australia che in questo modo costituisce fra le vertebre una specie di ponte biomeccanico. La chirurgia tradizionale pare sia efficace solo in un cinquanta percento dei casi; infatti, per fissare gli innesti ossei si impiegano tiranti, gabbie e relative viti di fissaggio che non sempre si integrano nelle vertebre in una solida fusione, poi l'intervento abbastanza complicato richiede tempo prima di raggiungere il risultato. Inutile dire che la prevenzione rimane il miglior presidio terapeutico adottando corretti atteggiamenti posturali in modo da salvaguardare lo stato di salute della delicata colonna vertebrale.
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Data: 26/01/2016
n°: 3053
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Esercizio fisico per il tumore alla prostata
L'esercizio aerobico può aiutare l'organismo ad evitare che il tumore alla prostata possa diffondersi, almeno secondo uno studio effettuato da ricercatori inglesi che hanno chiesto a cinquanta uomini con cancro alla prostata che ancora non si era diffuso nell'organismo di testare per dodici mesi questa teoria, poi si è proceduto tramite l'analisi del sangue a monitorare il PSA una proteina che di solito è utile per avere il quadro della situazione riguardo l'andamento della malattia da cui sembrerebbe che vi siano dei benefici dell'esercizio fisico nel contrastare la riproduzione incontrollata delle cellule tumorali e nella riparazione del DNA anche se si tratta di test ancora nelle loro fasi iniziali. La speranza sarebbe, dopo aver provveduto ad eseguire uno studio su larga scala, di poter offrire questa terapia innovativa nelle strutture sanitarie del paese considerando che a cento uomini ogni giorno viene diagnosticato questo tumore.
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Data: 11/01/2016
n°: 3040
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Obesità forse trasmessa da padri a figli
Un test effettuato su sei uomini obesi che sono stati sottoposti a chirurgia per perdere peso in Danimarca avrebbe evidenziato differenze nel seme trasmesso come se ci fosse un marcatore epigenetico dell'obesità, anche se questo studio definito interessante non è ancora provato riguardo le reali conseguenze a livello genetico (visto poi il piccolo numero di individui testati). L'ipotesi pare sia che durante periodi di abbondanza dovrebbe essere normale che i figli mangino in maggior misura in modo da crescere di più, accumulando energie e in questo modo resistere meglio ad infezioni e carestie, ma solo recentemente (in termini evolutivi) è diventato uno svantaggio essere obesi e di conseguenza la caratteristica di tramandare ai figli quello che è ormai considerato un difetto. E' consigliabile comunque essere più in forma possibile al momento del concepimento in modo da non trasmettere i geni responsabili dell'appetito.
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Data: 07/12/2015
n°: 3014
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