La saggezza platonica

Secondo il filosofo ateniese Aristocle (427 - 347 a.C.) l'unica vera saggezza è in pratica "sapere di non sapere" e questa teoria è spiegata con esempi da Socrate spesso protagonista dei dialoghi platonici, che però, non ha lasciato scritto nulla, perché i libri sono come vasi bronzei che se percossi non fanno altro che risuonare e quindi non hanno "nulla da rispondere, né da chiedere" (nel Protagora) e la scrittura è come quei quadri che sembrano "cose vive, ma se tu rivolgi loro qualche domanda, restano in venerando silenzio"; invece, per giungere alla verità sarebbe necessario un dibattito persuasivo fatto di domande e risposte. Nel Teeteto Platone spiega il difficile lavoro di scavare nel nostro intimo "maieutica" con metodo dialettico per analizzare ogni cosa, fino a giungere alla condizione di vuoto e "da buon saggio non penserai di sapere quello che non sai", ma questa considerazione spinge anche ad una ricerca continua per tutta la vita.

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