Le idee di Aristocle nella caverna di Platone

Nel dialogo "La Repubblica o Della giustizia" il filosofo ateniese Aristocle (427 - 347 a.C.) descrive una conversazione in cui Socrate definisce la giustizia come la virtù di tendere sempre al bene in ogni situazione ed anche in senso generale (riferito ai governanti); infatti, identifica l'ingiusto con l'ignorante che pretende di sapere ed in questo modo finisce per opprimere tutti gli uomini per soddisfare i suoi bassi istinti. L'idea del bene è alla base sia della giustizia che di ogni altro valore e come il sole spande luce e vita a tutti gli esseri viventi, allo stesso modo il bene dona la luce della conoscenza, e per dare un esempio comprensibile Platone ricorre al celebre "mito della caverna" in cui alcuni uomini sono incatenati con le spalle rivolte verso l'entrata e costretti a vedere le ombre di oggetti che altri portano passando davanti alla caverna proiettate da una forte luce di fuoco, che scambiano per la realtà; ma liberati dalle catene e portati gradualmente alla luce (le idee) si convincerebbero del miraggio.. (violenza e guerra sono le ombre, Giustizia e Bene sono le Idee).

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