Fra le ipotesi sulla diffusione del coronavirus in Cina avanza quella collegabile ai cambiamenti climatici; infatti, secondo i ricercatori i pipistrelli potrebbero essere l'origine del virus e stagioni più calde a causa del surriscaldamento globale prolungano il loro periodo di attività fuori dalle grotte con maggior rischio che trasmettano il virus ad un mammifero intermedio prima dell'uomo che tende in genere anche a vivere abbastanza vicino a zone selvagge disboscando e sottraendo sempre più spazio all'ambiente naturale. Negli affollati mercati di animali cinesi pieni di gabbie e vasche ravvicinate è poi in teoria possibile la mutazione dei virus (ma esistono anche altre ipotesi meno naturali). Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche che a Canberra in Australia è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa del vasto incendio che da giorni sta divorando la vegetazione.
Le dichiarazioni di organizzazioni sanitarie internazionali che l'emergenza coronavirus non riguarda più solo la Cina ma tutto il globo indicano chiaramente che il livello di rischio è aumentato anche se è meglio mantenere la calma, nel frattempo sarebbero aumentate a duecentotredici le vittime in Cina con oltre novemila casi di contagio e grandi difficoltà per le autorità a gestire la situazione soprattutto nella grande città di Wuhan. Dopo i casi confermati in Francia e Germania anche in Italia due casi sospetti si sono dimostrati positivi ai controlli, quindi è ormai chiaro che in l'Europa dovrà alzare il livello di attenzione per evitare un'epidemia incontrollabile (e sono già stati presi i primi provvedimenti ad esempio riguardo i voli verso la Cina). Per difendersi per quanto possibile dal virus, come da quello del raffreddore, è opportuno evitare i luoghi troppo affollati, di toccare punti di frequente contatto e lavandosi spesso le mani.
Una donna cinese sarebbe stata posta in quarantena in Thailandia in seguito ad un misterioso nuovo coronavirus che in Cina ha già messo in allarme le autorità sanitarie per aver causato un decesso nella città di Wuhan oltre a quaranta casi di contagio avvenuti in un mercato ittico; infatti, dalle analisi genetiche pare che vi sia una somiglianza all'ottanta percento con la SARS o sindrome respiratoria acuta ed improvvisa che nel 2002-2003 causò quasi trecentocinquanta vittime in Cina e trecento ad Hong Kong. Autorità sanitarie internazionali hanno dichiarato che potrebbe esserci una limitata possibilità di diffusione da uomo a uomo ed ampia diffusione dei contagi, ma si sta cercando di monitorare la situazione anche avvertendo i turisti cinesi di evitare di recarsi in Thailandia in occasione del nuovo anno (25 gennaio); poi le persone nella città di Wuhan che hanno febbre e tosse dovrebbero sottoporsi a controlli sanitari.