Rispetto platonico dell'avversario
Nei dialoghi platonici non si trovano prese di posizione contro gli avversari ed anzi Platone (427-347 a.C) li tratta benevolmente ed anche verso il poeta-comico Aristofane che aveva contribuito alla condanna di Socrate con una spietata critica dipingendolo come fuori dal mondo sospeso sopra le nuvole e ridicolizzandone la dialettica, il filosofo inventa per lui rendendolo protagonista in un'importante discussione sull'amore, il buffo e strampalato mito dell'essere umano originato con forma sferica (quattro mani, quattro braccia, due volti opposti sulla testa..) che la divinità avrebbe poi diviso in due per renderlo più debole. Aristofane all'inizio della discussione, dopo essere stato curato da uno "studiato" singhiozzo, spiega che dopo la divisione in due metà gli uomini aspirano sempre a ricongiungersi con un desiderio che diviene inappagabile ed una volta ricongiunti tenderebbero a morire di fame e di inedia per non volersi separare.
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Data: 24/09/2011
n° articolo: 1693
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