Bene e male platonico
La concezione del bene del filosofo Platone (427 - 347 a.C.) è collegata alla giustizia ed alla capacità dialettica di riuscire in ogni situazione a saper distinguere il bene che si nasconde dietro l'apparenza della realtà dei sensi dal male, che "non può perire perché ha pur da essere qualche cosa di opposto e contrario al bene" ed è quasi una caratteristica della nostra vita e della natura mortale; ma proprio per questo motivo bisognerebbe fuggire da questo mondo cercando di operare sempre per un Bene ideale anche se provoca sofferenza. L'educazione è uno dei metodi per riuscire ad abituarsi al bene, e quindi esercitandosi con musica, ginnastica, matematica, filosofia.. senza costrizioni cominciando da giovani ed evitando la poesia e le arti che imitano la natura ed il mondo delle apparenze (ombre vane), e praticando la dialettica o maieutica che permette la formazione di un carattere stabile di fronte alle prove della vita.
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Data: 27/04/2011
n° articolo: 1564
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