Gli artisti e l'arte platonica
L'arte per essere realmente educativa dovrebbe essere non solo piacevole ma anche utile e corrispondere ad ideali di bene e virtù che secondo Platone (427 - 347 a.C.) possono appartenere solo alla filosofia; infatti, l'artista imita la realtà sensibile che non è la vera realtà e quindi rappresenta solo l'inganno dei sensi, e poi essendo l'arte imitazione di un mondo ideale è distante tre gradi dalla realtà (in pratica copia della copia). L'inganno diseducativo dell'arte aumenta se l'artista nelle sue opere giocando con la sua visione personale del mondo sensibile minaccia anche l'armonia della realtà, di conseguenza la bellezza dell'arte dovrebbe corrispondere quanto più possibile al vero che si nasconde sotto l'errata percezione dei sensi, ad esempio quando si declama un componimento poetico, musicale oppure si dipinge un oggetto di cui non si ha una conoscenza diretta se non lo si fabbrica con le proprie mani.
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Data: 01/03/2011
n° articolo: 1513
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