L'auriga e la biga alata platonica
Per rappresentare il tipo di pulsioni antitetiche a cui l'anima nel suo percorso nella vita è continuamente sottoposta Platone (427-347 a.C.) ricorre al celebre mito dell'auriga celeste di una biga alata trainata da due cavalli, uno bianco magnifico di indole buona che tende verso l'alto a contemplare le idee di bene ed uno nero malvagio che tende a far precipitare il carro inseguendo idee materiali. La guida del carro nel suo percorso quasi di tipo astronomico è resa difficoltosa a causa di queste pulsioni che ostacolano l'auriga spirituale impegnato ad inseguire le idee come astri superiori di verità, ma in questo percorso si rischia di essere trascinati a terra dai piaceri terreni e per questo bisognerebbe irrobustire le proprie ali con il cibo del sapere in modo da perpetuare sempre più il volo (filosofico). La bellezza pura che è copia dell'idea di Bello suscita il ricordo del piacere celeste nel suo aspetto più nobile, ineffabile ed incontaminato.
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Data: 20/10/2010
n° articolo: 1400
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