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   Discussioni su chi ospiterà la conferenza COP31

Le autorità australiane avrebbero dichiarato che non sono intenzionate ad ostacolare la Turchia come paese che ospiterà la prossima conferenza COP31 per ridurre le emissioni inquinanti; infatti, non invierebbe un buon segnale riguardo l'unità necessaria per poter agire efficacemente sul clima globale. L'Australia si era in precedenza dichiarata disponibile ad ospitare la conferenza anche per la vicinanza delle Isole del Pacifico minacciate da cicloni tropicali e rialzo del mare, poi le stime dei costi della COP31 a quanto pare hanno giocato un ruolo per un passo indietro. Nel caso che né Australia né Turchia accettassero la scelta potrebbe ricadere sulla città di Bonn in Germania e nel frattempo continuano le discussioni su questa questione, ma le stime degli studi indicano che le emissioni da combustibili fossili sono destinate a raggiungere un nuovo record per il 2025.

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   Danni e disagi per il maltempo in Italia

Le esondazioni dei fiumi Judrio e Torre in Friuli hanno costretto all'evacuazione di circa trecento persone in località fra Palmanova e Cormons, due le vittime a causa di una frana che ha travolto alcune abitazioni, persi i capi di bestiame inondati e danneggiate le coltivazioni; si parla di duecento-trecento millimetri di pioggia caduti in poche ore a causa di un nubifragio, poi danni e disagi anche in Liguria e Toscana. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche che una nave turca che trasportava quattromila tonnellate di gas liquido è stata colpita presso Odessa a causa del conflitto fra Russia ed Ucraina, si teme che possa esplodere e le autorità affermano che si tratta di una situazione estremante critica e sono state evacuate le località vicine al luogo interessato per precauzione ed evacuato anche l'equipaggio della nave.

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   Italia divisa in due riguardo le condizioni meteo

Mentre le regioni settentrionali sono state interessate da un'ondata di maltempo con ad esempio trombe d'aria in Liguria, nubifragi, danni rilevanti e una vittima ed un disperso in Friuli, nelle regioni meridionali le temperature sono state insolitamente alte per la stagione; infatti, si parla di bagni in mare sulle spiagge della Calabria e turisti che si godevano sole e mare calmo a Tropea anche se la regione in genere spesso deve fronteggiare una crisi idrica prolungata che costringe a razionamenti, disagi per la popolazione, danni alle coltivazioni. Da segnalare spostando l'attenzione ad altri scenari sei vittime nel sud-est del Vietnam a causa di intense precipitazioni piovose e conseguenti frane, poi recentemente in Inghilterra evacuazioni presso la città di Monmouth in Galles a causa della tempesta chiamata "Claudia", un fiume è esondato inondando le strade, auto ed attività con acqua fangosa.

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   Impatto dei cambiamenti climatici sugli sport invernali

Molti si saranno accorti come spesso in montagna si vede solo una stretta scia di dura neve programmata "artificiale" sulle piste fiancheggiate da campi verdi ed alberi non coperti di neve e questo non può che avere che una rilevante ricaduta sugli sport invernali, ad esempio uno studio effettuato nel 2024 avrebbe trovato che il numero delle località con le caratteristiche adatte ad ospitare i giochi olimpici si stesse riducendo rapidamente a causa dei cambiamenti climatici con appena metà delle ventuno località precedentemente individuate rimanesse ancora adatta ad ospitarle nel 2050. Atleti sciatori si lamentano di come siano cambiate le condizioni di gara a causa delle maggiori temperature, molti parametri tipici dell'allenamento devono essere modificati e le relative tabelle riviste, gli attrezzi sportivi adattati; poi quasi sempre non è più possibile allenarsi in estate sui ghiacciai.

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   Ultimi giorni d'acqua per Tehran in Iran

Si stima che siano rimasti circa nove giorni d'acqua nelle riserve della città di Tehran che conta dieci milioni di abitanti e le autorità iraniane se non piove dovranno evacuare la capitale del paese per un'emergenza idrica che alcuni definiscono come nazionale e straordinaria cercando di trovare un posto dove ospitare i cittadini. Non mancano le polemiche su come sono state gestite le riserve con una rete distributiva idrica datata, decenni di sovra pompaggio idrico ed uso senza criterio dell'acqua rimasta, tanto che si fa l'esempio di Cape Town in Sud Africa che nel 2015 alle prese con una grave crisi idrica riuscì nel giro di meno di due anni a far calare di circa il cinquanta percento il consumo d'acqua pianificando misure come aumentare il riciclo, trasparenza nell'uso, riparazione delle falle, educazione pubblica e prezzo realistico delle risorse idriche.

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   Domanda di combustibili fossili potrebbe rimanere alta

Ci si aspettava un rapido passaggio ad energie più pulite ma a quanto pare la domanda di combustibili fossili potrebbe rimanere alta, almeno da quanto risulta dalle dichiarazioni di un'agenzia internazionale energetica che evidenzia anche come gli obiettivi climatici di riduzione delle emissioni potrebbero non essere raggiunti con ad esempio gli Stati Uniti intenzionati ad ulteriormente aumentare la produzione di petrolio e gas. Si stima in generale che si raggiungerà la produzione di centotredici milioni di barili di petrolio entro il 2050 e quindi tredici percento in più rispetto al 2024. Ultimamente ha fatto molto discutere durante la conferenza climatica COP30 in Brasile l'autorizzazione allo sfruttamento di giacimenti a circa cinquecento chilometri al largo delle coste dalla foce del fiume Amazon per un grande giacimento che potrebbe far diventare il paese uno dei maggiori esportatori di petrolio.

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   Difficoltà in Giamaica a causa di un uragano

Sarebbe aumentato ad almeno quarantacinque il bilancio delle vittime in Giamaica con quindici i dispersi a causa dell'uragano chiamato "Melissa" che due settimane fa ha sferzato il paese; due città ancora irraggiungibili, quindi si tratta di un bilancio ancora provvisorio in attesa che i servizi siano ripristinati. Degli elicotteri hanno lanciato cibo e beni di prima necessità alle comunità isolate, poi si parla di trentamila persone evacuate e millecento che ancora vivono in ottantotto centri di ricovero ancora aperti. L'uragano "Melissa" di categoria cinque è stato uno dei più potenti uragani nell'Atlantico con dati riguardo le caratteristiche da record, che ad esempio ha distrutto case e raccolti a Cuba, provocato gravi inondazioni nel sud-ovest di Haiti con almeno quarantatre vittime ed aiuti sono stati donati alle popolazioni che hanno difficoltà a riprendersi dall'impatto del forte vortice.

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   Danni nel nord-ovest delle Filippine per un tifone

Inondazioni e frane hanno causato danni nel nord-ovest delle Filippine con intere province rimaste prive di fornitura di energia elettrica a causa del tifone "Fung-wong", si parla di almeno dieci vittime ed un milione e quattrocentomila persone evacuate. Alcune zone erano già state interessate da un precedente forte tifone (che aveva causato duecentotrentadue vittime e cinque anche in Vietnam) e sono state ulteriormente devastate da questo vortice considerato di notevole intensità, le autorità avevano dichiarato lo stato di emergenza, poi le scuole e molti uffici governativi sono stati chiusi e cancellati centinaia di voli aerei. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche le polemiche riguardo la mancanza di Stati Uniti e Cina alla conferenza climatica COP30 a Belem in Brasile nonostante il pesante impatto delle loro economie sulle sorti del pianeta.

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   Ancora un tifone sferza le Filippine

Ad una settimana di distanza da un tifone un altro forte vortice chiamato "Fung-wong" caratterizzato da raffiche di vento che raggiungono i duecentotrenta chilometri orari sta interessando le coste est delle Filippine, si parla di due vittime e quasi un milione di persone evacuate. Gli esperti sostengono che il numero di tifoni non è aumentato con i cambiamenti climatici ma con mari più caldi accumulano maggiore energia e quindi le raffiche di vento e le precipitazioni piovose sono più forti, poi spesso si muovono lentamente con conseguente maggiore capacità distruttiva. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche la grave crisi idrica a Tehran con le autorità iraniane costrette a razionare da tempo l'acqua nella capitale; infatti, non piove e nei mesi precedenti le alte temperature hanno prosciugato le riserve, si pensa anche ad evacuare la città.

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   Contraddizioni emerse alla COP30 in Brasile

Mentre le autorità brasiliane a Belem dove si tiene la conferenza COP30 dove si discute per mitigare il surriscaldamento climatico globale sostengono che la Terra non può più sostenere un intensivo uso dei combustibili fossili alcuni hanno fatto notare come il Brasile continua a puntare sull'industria petrolifera per lo sviluppo del paese; si parla dell'autorizzazione all'esplorazione per lo sfruttamento di giacimenti a circa cinquecento chilometri dalla foce del fiume Amazon, perché in questo modo i fondi incarmerati con l'esportazione dei combustibili fossili dovrebbero accelerare la transizione ad energie più pulite. Gli ambientalisti sono arrivati a denunciare una specie di boicottaggio della conferanza, di ipocrisismo e un paradosso se si tenta di spronare a misure più ambiziose per limitare il surriscaldamento climatico con il cosiddetto "oro nero".

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