Rianimazione meno dannosa per il cervello

Quando il cervello non riceve più ossigeno le cellule cerebrali entrano subito in sofferenza, ma in tempi meno brevi di quanto si pensava in passato e quindi con tecniche di rianimazione moderne è possibile riportare in vita un paziente anche dopo diverso tempo senza danni neurologici con trattamenti corretti e proteggendo il cervello nel momento in cui il flusso sanguigno riprende e lo stesso ossigeno può diventare tossico per cellule cerebrali indebolite anche dalla mancanza di nutrienti. Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nelle tecniche di rianimazione ad esempio con opportuna refrigerazione e farmaci che rallentano la degenerazione cellulare e si prevede che in un prossimo futuro sarà possibile riportare in vita un paziente anche se è passato un giorno dal decesso. Precedenti studi avanzavano qualche dubbio su nuove macchine avanzate per la rianimazione anche se le conoscenze in questo campo continuano a perfezionarsi.

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