Diabete ed obesità collegabili a sonno disturbato

Sregolare i ritmi circadiani che regolano i ritmi di sonno-veglia e diminuendo il numero di ore di sonno, secondo i risultati di uno studio americano effettuato su ventuno individui, aumenterebbe dopo i pasti la concentrazione di glucosio nel sangue a causa di una minore secrezione di insulina dal pancreas con la conseguenza di un aumentato rischio nel tempo di obesità e diabete. La prova è stata effettuata confrontando i valori metabolici di soggetti che prima dormivano per un periodo circa dieci ore a notte e poi dimezzavano la quantità di sonno ristoratore dormendo ad orari vari del giorno e della notte in modo da modificare i ritmi circadiani dell'organismo, poi lo studio si è concluso con un periodo per ristabilire la normalità e facendo dormire i soggetti in modo da "ristabilizzare" i ritmi. Si calcola che l'aumento di peso in un anno potrebbe essere quantificato in quasi cinque chili con un sonno disturbato non cambiando dieta e attività.

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