Energia ottenuta da differenti temperature del mare

Sfruttando la differenza di temperatura fra l'acqua a circa venticinque gradi centigradi pompata in grandi quantità dalla superficie del mare e quella fatta risalire da almeno un chilometro di profondità con temperature intorno ai cinque gradi è possibile ricavare energia elettrica a costi abbastanza contenuti, considerando i continui aumenti del prezzo del greggio e del resto si tratta di una tecnologia messa a punto negli anni '70 per fronteggiare una precedente crisi petrolifera. Per alimentare le turbine a gas basta vaporizzare un fluido (ad esempio ammonio) con basso punto di ebollizione in uno scambiatore di calore prima raffreddato con acqua pompata dalle profondità marine e poi riscaldato con acqua di mare superficiale e poi ripetere il ciclo. Queste tecnologie e macchinari sarebbero già disponibili, ma adatti a piccole centrali elettriche dal momento che sono necessari tubi molto grandi per ottenere anche cento megawatt di energia.

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