Individuata la parte del cervello che vede al buio

Utilizzando delle apparecchiature per monitorare l'attivitą cerebrale di individui non vedenti che avevano la capacitą di muoversi sfruttando una specie di ecolocazione, caratteristica di alcuni animali come ad esempio pipistrelli e delfini, i ricercatori sarebbero riusciti ad individuare una zona della corteccia cerebrale di solito adibita alla visione che si attivava per consentire di percepire l'eco dei suoni. Riuscire a comprendere come questo tipo di meccanismo si attivi nel cervello potrebbe essere utile sia per insegnare ad orientarsi ai non vedenti che non riescono a muoversi agevolmente, sia per migliorare le doti di visione dei ciechi che gią possiedono questa capacitą particolare di orientamento. In passato erano stati effettuati diversi esperimenti di "visione al buio" semplicemente bendando individui sani e constatando che alcuni erano capaci di percepire la distanza di ostacoli, questo anche per testare sistemi di visione tecnologici che utilizzavano vari sensori.

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