Piaceri e numeri platonici

Per affrontare argomentazioni che riguardano l'idea di piacere il filosofo Platone (427 - 347 a.C.) utilizza un metodo di tipo numerico pitagorico passando per gradi dall'unità alla molteplicità e quindi procedere per divisioni in modo da ottenere determinati intervalli numerici come insiemi che possano dimostrare quasi una coesistenza fra unità e molteplicità, per poi ricavare una scala di valori di bene e di piacere a cui si dovrebbe aspirare. La dialettica è la purezza massima, poi l'aritmetica e le scienze pratiche in diversi piani o gradi di esattezza ed infine le arti (che rappresentano solo congetture), e da questa analisi di tutta la conoscenza rientra anche il piacere come componente del bene complessivo e della "felicità" che non consiste nella soddisfazione di bisogni materiali (come grattarsi) ma di quelli puri o intellettuali ed infine si accenna a quell'insieme di qualità anche morali ed estetiche in un equilibrio armonico globale.

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