L'armonia pitagorica

Studiando i rapporti musicali ottenibili suonando il monocorda che era uno strumento quasi matematico più che musicale dal momento che era dotato di una scala graduata e numerose regolazioni, Pitagora (570 - 497 a.C circa) sviluppò la sua teoria di armonia universale basata sui numeri pari ed impari che formerebbero tutto ciò che vi è nella natura e le varie proporzioni che si ottengono suonando la corda rispecchiano quelle che governano il moto degli astri. Questa considerazione riportata anche da diversi autori ha portato all'affermazione di una mirabile armonia celeste quasi come una specie di musica prodotta dal movimento degli astri, le cui orbite dovevano rispettare opportuni intervalli, ritmi e proporzioni derivate sia dai rapporti musicali che da alcuni teoremi matematici che nascondevano nella loro dimostrazione il segreto dei numeri incommensurabili, principio della concezione cosmica di armonia universale.

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