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La musica pitagorica e Severino Boezio I pitagorici oltre ad individuare la proporzionalità inversa fra lunghezza della corda vibrante ed altezza della nota musicale riuscirono grazie agli studi del filosofo e matematico Archita di Taranto (sec. V a.C.) a stabilire il rapporto con la frequenza di vibrazioni che generavano i suoni, e tutto era calcolato idealizzando il numero con formule che dovevano rappresentare la stessa armonia del cosmo ed il movimento degli astri. Quello che può essere rappresentato come il simbolismo musicale neopitagorico (ad esempio di Nicomaco di Gerasa) è stato ripreso dallo scrittore e filosofo Severino Boezio (Roma 480 - Pavia 524?) nell'opera "Della dottrina musicale" in cui la conoscenza dei rapporti fra i suoni è più importante della stessa melodia. Boezio distingue fra musica mondana, intesa come armonia del cosmo, e poi quella umana e la strumentale in senso numerico da cui è esclusa la musica ottenuta con la voce. Posta elettronica: info@salutistico.it Tel: 338 1809310 Data: 15/10/2010 ![]() ![]() |
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